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Repubblica Dominicana, oltre 104mila arrivi italiani in un anno

È crescita a doppia cifra nell’incoming dall’Italia per la Repubblica Dominicana, che nell’ufficializzare i dati del 2024 ha evidenziato un consuntivo di 104.737 arrivi, pari ad un +10,1% rispetto al 2023.

E la stessa  tendenza si conferma nel primo quadrimestre 2025, con 41.292 visitatori (+10% rispetto allo stesso periodo del 2024), che come bacino di traffico estero rappresenta l’11% dei turisti europei giunti sull’isola.

Il turista medio italiano si pone nella fascia 21-49 anni, equamente divisa tra uomini e donne; il 71% viaggia per vacanza, il 23,7% per visite a parenti/amici e solo il 2,9% per altri motivi. Riguardo alla provenienza, Lombardia, Campania e Lazio guidano la classifica delle regioni di partenza, favorite dai voli diretti da Milano Malpensa e Roma Fiumicino verso La Romana (45%), Las Américas e Punta Cana come aeroporti principali.

Le preferenze ricettive si orientano principalmente verso i resort premium (54,9%), seguite dai resort tradizionali (22,5%), con una permanenza media di 15 giorni. E le province più visitate, come negli anni passati, si riconfermano La RomanaLa Altagracia e Santo Domingo.

Cifre evidenziate e legittimamente enfatizzate dal ministro del Turismo della Repubblica Dominicana, David Collado, davanti a oltre 200 ospiti e operatori italiani durante il road-show che nei giorni scorsi ha toccato Milano e Roma, svelando dati, investimenti e prospettive di una relazione bilaterale sempre più salda e in crescita.

Gli asset vincenti della Repubblica Dominicana che la fanno ben figurare nelle vendite nei mercati esteri sono rappresentati dalla varietà del paesaggio: dalle spiagge di sabbia bianca affacciate su un mare turchese, fino ai parchi nazionali, dalle cascate alle aree protette nell’entroterra, che regalano scenari unici. Accanto alle bellezze naturali, il Paese può vantare poi un ricco patrimonio culturale, visibile nelle sue città coloniali, nei monumenti e negli edifici storici perfettamente conservati.

Nella disamina compiuta dal ministro  del Turismo un focus anche sui collegamenti arerei che, purtroppo, nel biennio 2023–2024 hanno subìto una lieve flessione nel numero di voli diretti (da 198 a 179), con un  servizio che resta ampiamente affidato ai voli di linea (96,1%).

La tendenza, però, è già in netta inversione grazie agli accordi con le compagnie aeree per il rafforzamento di collegamenti destinati a promuovere nuove aree dell’isola. Ad esempio, proprio a  fine dicembre 2024, la compagnia aerea Neos ha attivato un nuovo volo diretto da Malpensa verso Punta Cana per rendere più facilmente accessibile l’area di Miches, che sta vivendo un fiorente sviluppo grazie anche alle esclusive strutture alberghiere recentemente inaugurate, Zemi Miches All inclusive Resort e il Viva Miches, mentre è in fase di realizzazione il Four Seasons All Inclusive.

Anche Air Europa ha inserito la tratta su Santiago per raggiungere le località del nord, quali Cabarete – rinomata per il kitesurf, il surf e il windsurf – e Puerto Plata, con le sue celebri spiagge come Playa Dorada. Un supporto operativo che, negli auspici del ministero del turismo, dovrebbe dare i suoi benefici fin dalla prossima stagione.

Inoltre, il 2024 si è confermato  un anno strategico sotto il profilo degli investimenti turistici, grazie a importanti sviluppi infrastrutturali in diverse aree del Paese. E il trend si mantiene anche per l’anno in corso. Oltre alle aree già citate, a Cap Cana è stato recentemente inaugurato il St. Regis Resort che rafforza l’offerta nell’hôtellerie di lusso, mentre prosegue il progetto di riqualificazione della Città Coloniale di Santo Domingo.

Grandi investimenti sono previsti a Cabo Rojo/Pedernales – dove è operativo un nuovo porto crocieristico e si sta costruendo un hotel con apertura prevista nel corso dell’anno – e a Punta Bergantín, che accoglierà un complesso immobiliare con oltre 4.000 camere, campi da golf, studio cinematografico e altri servizi.

Oltre al turismo balneare tradizionale, cresce poi l’interesse per esperienze più specifiche e autentiche. Accanto alle classiche destinazioni come Santo Domingo, celebre per il suo centro storico di valore culturale, ecco Barahona nel sud, amata per la natura incontaminata e l’approccio sostenibile al turismo, e Samaná, nella zona nord-orientale, rinomata per la sua biodiversità e le attività ecoturistiche.

A conti fatti la promozione turistica si sta dunque concentrando su mete emergenti come Miches, Santiago e la costa nord (Cabarete e Puerto Plata): la strada del caffè e del cacaodistillerie di rum, piantagioni di tabacco e sport acquatici.

Infine, per le prossime stagioni turistiche la Repubblica Dominicana propone un’ampia gamma di esperienze al di fuori dei resort: il 65% dei turisti partecipa a escursioni, tra cui le favorite restano quelle più tradizionali come la visita all’Isola Saona (23%), il tour in buggy (14%), lo snorkeling (14%) e  le visite alla Zona Coloniale (10,2%).

Fonte: Repubblica Dominicana, oltre 104mila arrivi italiani in un anno